Telefono Arancione

Il Telefono Arancione, TA, vuole essere un amico, un consulente, un compagno di viaggio, un professionista, ma soprattutto un abbraccio.
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02-3790.4770

Il Telefono Arancione è il primo servizio di aiuto gestito da ex-datori di lavoro, al quale imprenditori alle prese con situazioni personali difficili o di grave rischio per l’azienda possono rivolgersi in forma totalmente anonima, trovando ascolto, consigli e il supporto gratuito di professionisti che analizzano la situazione e suggeriscono soluzioni fattibili, prima di gravi coinvolgimenti familiari o tragiche decisioni personali.
Il Telefono Arancione, TA, vuole essere un amico, un consulente, un compagno di viaggio, un professionista, ma soprattutto un abbraccio. Un abbraccio ad un imprenditore in difficoltà che per la vergogna si ritrova solo ad affrontare una situazione di crisi da tempo, e non è più in grado di operare serenamente. Quindi il primo fattore che riteniamo fondamentale è poter affermare: non sei solo, nonostante la tua solitudine, spesso esasperata perché magari abbandonato anche dalla moglie e dai figli. In quel non sei solo c’è tutto il valore del TA, rispondono infatti, almeno in prima battuta, solo imprenditori che hanno vissuto lo stesso dramma, capaci quindi di guardare l’altro non con compassione ma con passione e commozione perché rivivono il proprio vissuto, non lo immaginano ma lo rivivono! È da qui che parte il grido: ti voglio bene! Nonostante tutto ciò che è successo ti voglio bene, e’ questo che ci rende unici e ci contraddistingue.

Diventa un camminare insieme!

Ad esempio incontrare un professionista che ti sappia guidare e orientare in una situazione spesso già molto compromessa, a volte recuperabile, altre volte no e quindi dover intraprendere una nuova strada, e poter dire ancora: non sei solo!

I percorsi che cerchiamo di fare assieme:

  • uno “tecnico” che indica soluzioni o strade diverse da percorrere, coadiuvati da un professionista, sia esso un commercialista consulente d’azienda oppure un avvocato o tutti e due a secondo del bisogno,
  • uno “umano” che accompagna in quelle scelte a volte molto dure da accettare, ad esempio il fallimento, il logorarsi del rapporto con la propria moglie, il dover accettare di fare un lavoro più umile, vedersi portare via la casa, dover chiedere aiuto, affidarsi ad un altro e così via. Ci capita anche di dover sopperire, con le poche risorse che abbiamo, al bisogno del frigo vuoto oppure metterci in moto per trovare un nuovo lavoro.

Il primo contatto avviene tramite una telefonata a cui risponde un call center che la indirizza al responsabile del TA il quale si muove chiamando direttamente la persona in difficoltà, da qui inizia questo dialogo/rapporto. 
Quando questo avviene e si mantiene nel tempo i risultati sono sempre considerevoli, potrei raccontare decine di casi commoventi, purtroppo, al contrario, quando si chiude troppo frettolosamente, spesso perché ciò che proponiamo non corrisponde all’idea che ha in mente l’imprenditore in crisi, non si raggiungono mai risultati significativi. Il tempo è un fattore fondamentale, e spesso questo non è compreso, si vorrebbero risultati immediati, ma ciò non è possibile.

Sarebbe ingannevole nasconderlo e spesso è devastante.

Negli ultimi tre anni abbiamo ricevuto oltre 1.500 sos da parte di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi che vivono situazioni di grave difficoltà personale, per lo stato di crisi della loro attività e la condizione di sentirsi abbandonati da tutti. Noi possiamo essere un punto di ascolto e sostegno, di compagnia e supporto materiale, trovando anche soluzioni praticabili, come la legge 3/2012 “anti-suicidi”, per tutelare le persone e salvare le imprese dove possibile. Proprio al fine di sostenere le azioni necessarie per aiutare chi è in difficoltà, appellandosi al senso di solidarietà e alla generosità di imprenditori che riescono a mantenere l’azienda in attività o che hanno la possibilità di aiutare concretamente chi non ce la fa, può effettuare un’erogazione liberale, anche deducibile, al fondo del Telefono Arancione.

Fabio Bonanni
Segretario Associazione San Giuseppe Imprenditore
Responsabile servizio del Telefono Arancione

Testimonianze

Dal 2017 si sono rivolte al Telefono Arancione più di 1.200 persone in grave difficoltà per ragioni economiche o per crisi aziendali.

Grazie al supporto di un pool di professionisti qualificati (commercialisti, avvocati, consulenti aziendali) abbiamo fornito consigli tecnico-legali a tutti e abbiamo preso in carico oltre un centinaio di casi complessi, individuando soluzioni per prevenire scelte sbagliate e dare opportunità di ripresa professionale.

Antonio ha contattato il TA in stato di gravissimo disagio psicologico.
Già rappresentante nel settore immobiliare, ha visto crollare il suo reddito a causa di uno stile di vita inadeguato.
E’ stato lasciato dalla moglie, dopo aver prosciugato diversi prestiti avuti dai familiari.
E’ stato preso in carico da due soci ASGI che hanno coinvolto gli enti locali e altre organizzazione di volontariato. Da tre mesi Antonio risiede in una comunità terapeutica per ludopatici e ha avviato una nuova attività professionale.

Antonio

(Bologna)

5/5

Roberto è entrato in contatto con il TA nel febbraio 2019.
Già titolare di due laboratori di pasticceria, è stato costretto a chiudere l’attività con l’insorgere della malattia (Parkinson).
Abbandonato dalla famiglia, vive con la madre (94 anni) in un casolare di proprietà, a rischio di liquidazione all’asta per debiti con la banca.
In collaborazione con la diocesi di Biella e associazioni locali, è in corso un’iniziativa per mantenere a Roberto la proprietà della casa e sviluppare nella struttura iniziative di accoglienza e attività economiche nel casolare.

Roberto

(Biella)

5/5
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